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17-08-2006
FUMO, UNA CAMPAGNA RAI-ISS E UN PROGRAMMA DI PREVENZIONE
Fonte: Istituto Superiore di Sanità
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Titolo originale e autori: -Uffcio Stampa ISS

L'Istituto Superiore di Sanità e il Segretariato Sociale Rai promuovono una settimana di campagna di sensibilizzazione sui danni del fumo di sigaretta. La promozione è estesa al progetto di prevenzione MILD dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano realizzato in collaborazione con l'ISS e rivolto a tutto il territorio italiano. Offrirà la prevenzione primaria e fornirà una mappa dei fattori predittivi del cancro al polmone nei fumatori
Una settimana di sensibilizzazione ai cittadini per i danni contro il fumo. E' l'obiettivo della prossima campagna RAI che, dal 24 al 31 maggio, Giornata Mondiale Senza Tabacco (No World Tobacco Day), coinvolgerà tutte le reti per sensibilizzare la popolazione sui danni derivati dal fumo e informare i cittadini sugli strumenti disponibili per smettere di fumare e per prevenire le malattie causate dalla dipendenza da tabacco. Uno spot realizzato dalla RAI, "La tua salute, non mandarla in fumo", inviterà i cittadini a smettere di fumare, diffondendo il numero verde contro il fumo dell'Istituto Superiore di Sanità, che sarà a disposizione di tutti coloro che vorranno conoscere e aderire alle iniziative organizzate per l'occasione.
La campagna parte in concomitanza con l'estensione a livello nazionale del progetto MILD (Multicenter Italian Lung Cancer Detection), il primo progetto multicentrico a così ampio raggio avviato da un Istituto di Ricerca pubblico per offrire ai fumatori un programma di prevenzione della mortalità da cancro del polmone correlata all'abitudine al fumo. Attraverso la collaborazione con l'Osservatorio Fumo Alcol e Droga dell'Istituto Superiore di Sanità, saranno coinvolti anche i centri antifumo e i medici di medicina generale di tutto il territorio italiano con lo scopo di indirizzare ai centri di prevenzione il maggior numero possibile di cittadini a rischio. Attraverso lo screening sarà possibile identificare i parametri clinici e biologici che possono facilitare una diagnosi precoce del cancro al polmone e ridurre, attraverso interventi specifici, la mortalità in modo significativo.
"Nel nostro Paese, dopo molti anni, per la prima volta, sono le donne a spegnere di più la sigaretta – afferma Enrico Garaci presidente dell'ISS - Nel 2006, infatti, la riduzione dell'abitudine al fumo è più marcata nel sesso femminile, - 1,8 punti percentuali rispetto allo 0,7% degli uomini. Un fenomeno estremamente positivo, visto che le donne sono coinvolte direttamente nella gestazione e nell'allattamento per un lungo periodo in cui è ormai provato che l'abitudine al fumo è fortemente nociva sia per il feto che per il lattante. La consapevolezza dei danni del fumo è ormai diffusa tanto che in questo ultimo anno hanno cercato di smettere oltre il 36% dei fumatori di cui il 75% l'ha fatto per motivi di salute e solo il 2,8% ha cercato di farlo per motivi economici. Ed è per questo che campagne di sensibilizzazione come questa e il progetto che oggi promuoviamo insieme all'Istituto Nazionale dei Tumori trovano un terreno particolarmente fertile e hanno una ragione in più per essere offerti ai cittadini".
Il progetto "MILD", infatti, agisce a tre livelli. Oltre a mettere a punto una rete nazionale per una diagnosi precoce del carcinoma polmonare, offre l'uso combinato della TAC e della PET per la diagnosi precoce del tumore al polmone e determina attraverso l'analisi dei livelli di DNA nel plasma i potenziali indicatori di cancro polmonare.
"Questo programma, che potrebbe ridurre del 40% la mortalità correlata al fumo, per la prima volta coniuga attività di prevenzione primaria e secondaria attraverso il monitoraggio dei pazienti e un'attività di ricerca sui campioni di sangue e del respiro – afferma Ugo Pastorino, Direttore Chirurgia Toracica e Capo Dipartimento di Ricerca Tumori Solidi dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano - Ciò significa poter ridurre il numero dei fumatori con la prevenzione, diminuire il rischio di morte da fumo anche per le patologie non polmonari, oltre che bloccare chirurgicamente la progressione di un'eventuale malattia diagnosticata e, contemporaneamente, con la ricerca, riconoscere precocemente chi è predisposto geneticamente ad ammalarsi di cancro. Si potrà così mirare l'intervento adeguandolo alle caratteristiche individuali con minor sofferenza del paziente e maggior risparmio della spesa sanitaria. Per raggiungere questo obiettivo – aggiunge - abbiamo bisogno dell'adesione di almeno diecimila soggetti a rischio che, oltre ad ottenere a proprio vantaggio un monitoraggio periodico della loro salute globale, avranno il merito di dare un serio contributo alla ricerca scientifica in questo campo".
Un'iniziativa che sembra andare incontro a chi decide di abbandonare le sigarette offrendogli ulteriori strumenti. "Tra tutti coloro che hanno cercato di smettere di fumare c'è riuscito solo il 18,1%, mentre il 22% ha mantenuto l'impegno per un anno, ma il 34% ha resistito solo per qualche mese, e circa il 14% appena per qualche giorno – ricorda Garaci – Ciò significa che il desiderio di cessare l'abitudine al fumo è presente nella popolazione: lo testimoniano le molte telefonate che arrivano ogni giorno al nostro numero verde contro il fumo. Credo perciò che iniziative come questa non possano che interpretare l'esigenza dei cittadini sempre più consapevoli dei rischi del fumo e sempre più attenti al proprio benessere".
Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Osservatorio Regionale sulle Dipendenze Regione Veneto, via Germania 20, 37135 Verona
Email: info@dronet.org
 

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